È anche il mese perfetto per iniziare un nuovo percorso, mettersi alla prova, porsi un obiettivo sfidante e stimolante. E questo vale anche per i nostri figli che, di solito, chiedono di fare qualche altra attività, nel pomeriggio, oltre ai compiti.
Aldilà delle classiche discipline sportive, come il calcio e la danza, avete mai pensato di iscriverli ad una Scuola di Musica?
Immaginate un gruppo di bambini che non si erano mai incontrati prima, dai 3 anni in su, battere il ritmo all’unisono con delle bacchette. Cantare come un coro. Ascoltare una canzone e premere il tasto della tastiera al momento giusto (perché ognuno di loro ne aveva una bellissima a disposizione).
Gli insegnanti sono diplomati, selezionati, formati e costantemente aggiornati.
Il materiale didattico è lo stesso, in tutte le Yamaha Music School del mondo, ed è creato da un team internazionale di arrangiatori, compositori, esecutori, grafici, pedagogisti ed esperti in educazione musicale per l’infanzia.
Si parte dallo sviluppare l’orecchio musicale, ascoltando e cantando (3/5 anni).
Poi dai 6 anni, quando l’interesse per la musica diventa più consapevole, si inizia a suonare e a leggere la musica in modo più approfondito.
È risaputo che fare musica ha effetti di rilassamento e contribuisce a combattere lo stress. Pensate che, a livello fisico, si modificano addirittura il battito cardiaco ed il tono muscolare. Incredibile.
Come hanno spiegato chiaramente il Dott. Gennaro Romagnoli, psicoterapeuta e psicologo, e Roberta Ferrari, responsabile della didattica Yamaha, nel corso del loro intervento al MammacheBlog dello scorso maggio, la musica è la migliore “palestra per il cervello”. Imparare a suonare uno strumento è da considerarsi come un vero e proprio allenamento completo.
Test scientifici dimostrano che l’esercizio musicale nei bambini contribuisce a migliorare il loro rendimento scolastico.
Questo perché suonare uno strumento musicale consolida l’acquisizione dei concetti di spazialità e temporalità, sviluppa il pensiero astratto e rende più propensi alla comprensione di concetti matematici e tecnici.
I bambini che suonano sviluppano una maggiore capacità di concentrazione, di uso della memoria e del ragionamento, per non parlare della tenacia, della motivazione, della creatività, della capacità di comunicazione e di collaborazione.
Tantissime doti indispensabili anche al di fuori dell’ambito scolastico e premianti in ambiente lavorativo.
Tutti questi sono validissimi motivi per cui la musica dovrebbe essere presente come insegnamento obbligatorio in ogni percorso formativo. E invece.
Fare musica da piccoli aumenta la creatività, l’intelligenza emotiva e dà gioia!
Tutti i bambini nascono con una predisposizione per il mondo dei suoni ed è importante avvicinarli alla musica il più presto possibile. Infatti la fascia che va dai 3 ai 6 anni, in particolare, è la più ricettiva per la formazione dell’orecchio musicale.
Fare musica insieme ad altri, in lezioni collettive, sviluppa un comportamento sociale più armonico ed un abbassamento delle pulsioni aggressive di ogni individuo. Facilita anche la capacità di comunicare con gli altri, preparando così alla vita sociale.
Insomma i benefici sono tanti, evidenti e alla luce del sole.
E questo perché è schietta, diretta e si mostra sempre per quello che è: proprio come i nostri figli.
Senza musica la vita sarebbe un errore
(F. Nietzsche)
Post in collaborazione con Yamaha Music School
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