E troppo spesso incontro mamme o nonne che, di fronte ad un capriccio in pubblico del loro figlio o nipote, cercano immediatamente di giustificarsi con chi hanno vicino per alleviare l’imbarazzo che provano. Soprattutto perché sono pienamente consapevoli di non poter far nulla per placare nell’immediato un pianto inconsolabile, straziante e rompi timpani.
Dovete sapere, cari amici senza figli, che il vostro sguardo perplesso e straripante disapprovazione non aiuta a risolvere in tempi più celeri la situazione. No, davvero, ve lo posso assicurare. Anzi.
E se vedete dei genitori che non sanno risolvere con il sorriso e grande velocità la situazione è perché anche per loro quel capriccio rappresenta qualcosa di disturbante e difficile da gestire. Ve lo assicuro.
Anche se fanno del loro meglio per calmare i propri piccoli, non riescono. È che non c’è un pulsante da premere per spegnerli. Mannaggia.
Voglio essere più chiara, procedo con degli esempi.
come quando senti qualche granello di sabbia, sotto i denti, in un ottimo piatto di tagliolini allo scoglio;
come quando la mutanda ti scivola fra le chiappe;
come l’aria condizionata che si rompe quando ci sono 40° all’ombra e hai una maglietta che mette in risalto la tua ascella pezzata;
come l’autoinvito a pranzo o a cena da parte dei più insopportabili colleghi o parenti;
come l’auto che gira, davanti a te, senza freccia o che la accende circa 3 incroci prima di svoltare;
come andare al supermercato per un’offerta imperdibile e trovare lo scaffale completamente vuoto;
come un’intera sacher regalata il primo giorno di dieta;
come il freddo polare e la pioggia a secchiate per tutto il weekend;
come l’unica cosa che ti sta bene ma manca la taglia;
come la caldaia che va in blocco quando stai facendo la doccia.
Ecco come, ogni genitore, vive i capricci dei propri figli.
Evidente come il grasso nel salame cacciatorino.
Utile come un brufolo infiammato, sulla punta del naso, il giorno del primo appuntamento galante.
Simpatico come una cimice schiacciata, per sbaglio, nella cesta dei panni puliti.
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8 Comments
Io sono assolutamente d’accordo con te. Il pianto è una forma di comunicazione per i bimbi…ovviamente in base all’età. Per i piccoli fino ai quattro anni…anche cinque è un modo non solo di imporsi. Noi adulti diamo per scontato tante cose…quando qualcosa non ci va di farlo lo comunichiamo mentre loro devono accettare le nostre scelte per forza. Io ho due figli: Il maggiore faceva capricci come tutti i bambini davanti ai giocattoli…oggi posso garantirti che è un figlio modello. La piccola strilla quando la gente vuole baciarla per forza o davanti a quelle persone che hanno un tono di voce squillante. Ama la pacatezza. Inoltre tutto è iniziato quando ho ricominciato a lavorare: La mattina stava con i miei, il pomeriggio con le mie cognate. Da allora appena li vede piange disperata. Quando vede che in realtà sono venuti solo a trovarla fa la pagliaccetta. Ogni tanto c’è la sculacciata, il rimprovero. Ma non pensiamo a loro come dei mostri… Guidiamoli…basta giudizi e pregiudizi!
Fantastica!!! 🙂 🙂 🙂
10 minuti di applausi!
La foto è stupenda! 😀
Kate una di noi! 😀
Questa è il TOP! Mitica 😀 😀 😀
Grazie! 🙂
Secondo me è ancora peggio il disappunto del genitore che ha avuto la fortuna di avere figli che i capricci non li hanno mai fatti…e giuro che ci sono! Il mio è uno di questi…l’importante è capire che è solo fortuna…