San Lorenzo, io lo so perché tanto
di stelle per l’aria tranquilla
arde e cade, perché si gran pianto…
nel concavo cielo sfavilla.
Ritornava un bimbo in ferie:
la fila in auto: il peluche gigante dell’Autogrill:
la rustichella per merenda:
il cono vegano caduto a terra.
Ora è là, come in croce, che tende
entrambe le mani a quel gelato squagliato;
e il suo hotel è nel sole, che attende,
con gli animatori e la baby dance come un miraggio ancora lontano.
Anche la sua mamma viaggia con lui:
è già stressata: la fronte imperlata: le cosce irritate;
e resta nei suoi aperti occhi un grido:
ha bisogno di una spa e di un marito che la abbandoni là.
Proprio là, nella reception,
li aspettano, aspettano in vano:
perché la loro auto è immobile, in coda, bollente
la fila infinita, quella meta un luogo ancora lontano.
E tu, Cielo, dall’alto dei mondi
sereni, infinito, immortale,
oh!, d’un pianto di stelle lo innondi
questa famiglia che le ferie a Ferragosto si piglia!
Vi è piaciuta? Si fa per ridere, eh!?!!
E che ogni vostro desiderio possa incontrare una stella cadente in queste notti! 🙂
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