Fra poche ore è Pasqua e tutti abbiamo voglia di festeggiare, ridere, mangiare insieme ai nostri cari e ai nostri amici. Con questo post voglio esprimere la mia vicinanza alle famiglie che si trovano nella dolorosa condizione di avere un malato terminale con loro.
La vita a volte ci pone di fronte a situazioni che sono molto più grandi di noi, un po’ come delle montagne da scalare: vorremmo tanto scegliere di percorrere un sentiero che ce le faccia superare senza fatica ma ci ritroviamo nel bel mezzo di una cordata e l’unico modo per uscirne è inghiottire la paura e fare affidamento nelle nostre forze e nell’esperienza di chi, sulle montagne ripidissime della malattia, ci lavora tutti i giorni.
Come Antea, una ONLUS di Roma, che dal 1987 lavora con personale altamente qualificato per garantire assistenza gratuita, 24 ore su 24, ai pazienti in fase avanzata di malattia: sia a domicilio che nell’hospice (una struttura di 3000mq immersa nel verde del parco di Santa Maria Della Pietà in Roma, con 25 stanze singole), per quei pazienti terminali le cui problematiche sociali ed abitative sono tali da rendere impossibile l’assistenza nella loro casa.
La gratuità dei servizi offerti da Antea è possibile grazie ai fondi raccolti direttamente dall’associazione (le donazioni del 5×1000 sono facilmente effettuabili con il codice fiscale di ANTEA: 97055570580) e alla collaborazione della Regione Lazio e dell’ASL RME.
L’assistenza Antea è basata sulle Cure Palliative: un approccio olistico al paziente che permette di fornirgli non solo assistenza medico-infermieristica ma anche un importante supporto psicologico, riabilitativo, sociale, legale e spirituale al fine di garantirgli la migliore qualità di vita possibile.
Tutti questi sono aspetti fondamentali per far sentire il malato terminale meno solo e per accompagnarlo nel difficile e doloroso percorso di accettazione della malattia. Il medesimo supporto è garantito anche per i familiari che vivono la sofferenza di sapere il loro caro in condizioni irreversibili ed hanno bisogno di aiuto per sostenerlo e gestirlo nel percorso di malattia.
Antea è una struttura di eccellenza anche perché impegnata su più fronti:
Freud diceva che ci si chiede il significato ed il valore della vita quando si è malati. Trovo che sia vero. Ed è proprio in questi momenti che è importante essere presenti e consapevoli: la sofferenza e il senso di abbandono non devono cancellare la dignità della persona e l’accesso alle Cure Palliative deve essere considerato un diritto umano inviolabile, a prescindere dalla condizione sociale ed economica.
Chiediamo aiuto a chi vede oltre la malattia delle persone: siamo tutti uomini e abbiamo bisogno di molto di più di un dottore per affrontare i precipizi della nostra esistenza.
Un abbraccio forte a tutti quelli che, purtroppo, sanno bene ciò di cui sto parlando. Gli esempi di forza più grande siete voi.
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