Ho appena scoperto (grazie ad un articolo di Donna Moderna, a cura di Oscar Puntel) che sculacciare i bambini è un reato in 52 Paesi. Voi lo sapevate? La Francia è l’ultima ad aver approvato questa legge, pochi giorni fa. In Italia la norma ancora non c’è, lo sappiamo bene, e i pareri sono divisi.
Personalmente non trovo nulla di educativo in questa pratica. Credo sia un modo per far scaricare la tensione nervosa del genitore, più che un metodo per punire un bambino capriccioso o difficile da contenere. Quando mi è capitato di non riuscire più a gestire la mia piccola, sbottando con un urlo, pensandoci bene l’ho sempre fatto per me. In quelle poche occasioni, il risultato è sempre stato quello di peggiorare la situazione. L’unico modo di risolvere il tutto è sempre stato quello di rassicurarla il più possibile e fare anche quello che in quel momento non avrei proprio voluto fare: tipo uscire dal letto, verso l’una di notte, fare le scale con lei in braccio ed assecondarla in qualche gioco o merenda improvvisata. Fortunatamente non mi capita spesso.
Il pedagogista Daniele Novara, autore di “Punire non serve a nulla” (Bur-Rizzoli) ha messo in chiaro tre aspetti molto interessanti che voglio riportarvi.
Mi sembra tutto molto chiaro. Voi che ne pensate?
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