Il passaggio da una alimentazione esclusivamente lattea ad una mista, per il bambino, si chiama svezzamento. Inizia, indicativamente, dai 5 mesi e mezzo/6 e consente di soddisfare le nuove esigenze nutrizionali del lattante.
Le conseguenze per la mamma sono:
Patemi a parte, il pasto di un bimbo (almeno fino ai 3 anni) deve essere composto da un primo piatto, un secondo, verdure di stagione, olio extravergine d’oliva, pane, frutta fresca ed acqua. I dolci sono un qualcosa in più, da dispensare con oculatezza e buon senso: ancora meglio se sono fatti in casa (come i ciambelloni!).
Di seguito le indicazioni fornite dal Servizio Sanitario Regionale dell’Emilia-Romagna grazie al progetto “Per uno svezzamento secondo natura”: la finalità è quella di diffondere un sano stile alimentare, nei bambini, fin dalle loro prime esperienze con il cibo solido.
Come comporre un pasto:
1. Primo piatto = CEREALI (es. pasta): meglio semi-integrali dai 6 mesi ai 2 anni di età e successivamente integrali. Preferire pasta semplice, piuttosto che all’uovo o ripiena, con condimenti semplici come il sugo di pomodoro o verdure ed evitando quelli ricchi di grassi saturi come burro, pancetta, panna, etc. Questi ultimi, se proprio dovete, potete sacrificarvi e mangiarli voi. Pasta asciutta e minestra in brodo si dovrebbero alternare fra pranzo e cena.
2. Secondo piatto = PESCE o CARNE MAGRA o LEGUMI o UOVA o FORMAGGI con la seguente frequenza settimanale:
3. Verdure di stagione
4. Olio extravergine d’oliva = 1 cucchiaio grande ad ogni pasto
5. Pane
6. Frutta fresca di stagione
7. Acqua (come bevanda)
Il sale iodato…meglio usarne poco…anche per la salute di noi grandi!.
Un’alternativa è quella di sostituire il primo ed il secondo piatto con un PIATTO UNICO ad esempio:
Di seguito riporto la tabella con le porzioni in gr. (peso a crudo) dei principali alimenti in rapporto all’età del bambino.
Infine, ecco un esempio di menù settimanale di un bimbo di 6 mesi (una volta che si sarà abituato a mangiare un po’ di tutto): può essere un utile spunto per dar libero sfogo alla propria fantasia in cucina, preferendo preparazioni semplici, poco elaborate.
Ricordiamoci però una cosa importante: noi genitori possiamo essere ligi al massimo e cucinare manicaretti perfetti a livello nutrizionale per il nostro bimbo ma è quello che mettiamo nel nostro piatto, alla fine, ad essere il modello di riferimento più efficace per lui.
Mangiare insieme alimenti salutari, e mostrargli che lo si fa con piacere, è un’esperienza fondamentale anche dal punto di vista emozionale ed affettivo: regaliamo ai nostri figli le fondamenta di una vita sana. E magari, grazie al loro svezzamento, cogliamo l’occasione per migliorare anche la nostra alimentazione.
Il mio tiramisù però non si tocca. Vi avverto.
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